3/19/2010

All'asta la siringa che ha ucciso il nostro Michael...

Sarà forse messa all’asta con un prezzo base di cinque milioni di dollari la siringa letale che uccise, lo scorso Giugno, il Re del Pop.

Non si è ancora arrivati all’anniversario della morte dell’Artista, eppure le aste si sono seguite con ritmi incessanti e, com’è ormai ben evidente, con sfumature alquanto preoccupanti.

Sarà perché ormai è stato venduto tutto quello che si poteva vendere, dal famoso guanto di paillettes che Michael indossò la notte in cui nacque il celebre passo di danza, la “Moonwalk”, ai capelli bruciati, fino ad arrivare ai tesori che lo stesso collezionava, mettendo spesso a dura prova le sue stesse finanze.

La macabra vendita dovrebbe tenersi precisamente il 25 giugno, in occasione del primo anniversario della sua morte.

L’accanimento morboso si tinge adesso di tinte macabre e sconcertanti che stanno facendo discutere non solo i miliardi di fans di Jacko sparsi in tutto il mondo, ma anche la stessa famiglia, che, nonostante non abbia mai disdegnato il business fiorito proprio grazie alla morte della star e abbia favorito un vastissimo processo di mercificazione, adesso si scaglia contro l’ultima indegna trovata, al fine di bloccarne con ogni modo possibile la vendita.

L’inchiesta al momento ha un solo colpevole, Conrad Murrey, medico personale di Jackson, lo stesso che avrebbe iniettato il letale anestetico in dosi elevatissime.

Il medico è adesso accusato di omicidio colposo e quella che potrebbe essere una prova determinante al fine di chiarire meglio le terribili modalità della vicenda, è stata trafugata al fine di essere venduta su chissà quale cuscino rosso e a chissà quale leso mentale.

Pare che la siringa non sia più necessaria per la prosecuzione delle indagini, tuttavia le conseguenze che una simile vendita potrebbe avere a livello mondiale, sono a dir poco devastanti.

Oltre che ad essere un’azione di pessimo gusto, infatti, si andrebbe a creare un discutibile precedente, senza contare l’oltraggio alla memoria di un uomo scomparso in circostanze ancora non del tutto chiare.

Non è dato sapere a chi potrebbe interessare l’arma del delitto, se non al solito collezionista di orridi trofei, ciò che maggiormente dispiace e disturba è la continua violenza esercitata su un uomo che ha ormai lasciato questa vita e che si è fatto amare e si fa amare ancora oggi da moltissimi, nei quali il ricordo resterà per sempre vivo e immutato.

Il rispetto per l’Uomo dovrebbe essere anteposto all’ossessione per l’Artista, cosa che, a quanto pare, riesce assai difficile a chi vive nell’ossessione e non nella Passione per un genere, un ambito, una corrente, una filosofia o, nel più grave dei casi, un Artista.

Ma ciò che riguarda la distinzione netta tra un fan e un malato mentale non rientra in queste righe, che hanno il solo scopo di ricordare un grande innovatore che oggi viene ancora una volta offeso da gesti vili, insensati e privi di qualsiasi morale.

A prescindere da ciò che di buono e giusto o di cattivo e ingiusto quest’Uomo abbia potuto fare in vita, resterà per sempre un pioniere nell’Arte della Musica e del Ballo. Per questo vorremo ricordarlo e non per una siringa che oggi viene esposta come uno squallido trofeo.

Fonte: http://agrigento.blogsicilia.it/2010/03/allasta-la-siringa-letale-che-uccise-michael-jackson/

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